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  • Immagine del redattoreGiuseppe Ciccia

IL GIALLO ALLA MILANESE

Quelli che raccontano l’oggi, quelli che guardano al passato, quelli che puntano sui personaggi, quelli che si affidano allo spirito del luogo, quelli che scavano negli archivi o hanno uno sguardo sociale, quelli che fanno sorridere, pensare e riflettere.

Oggi è la scelta di affiancare “giallo” con Milano… con ottimi risultati in libreria. Bisogna innamorarsi dei propri personaggi, e quel che conta è solo l’intreccio. Come si cucina un giallo alla milanese, quali ingredienti non devono mancare, come mescolarli e lavorarli, come servirlo? Non è vero che Milano è grigia, al contrario è luminosa; questo fa si che si vedano meglio i confini tra centro e periferia. Non è vero che Milano pensa solo al lavoro. Milano è una città con un lato misterioso molto marcato e con una solida tradizione di narratori che hanno provato a raccontarlo in epoche diverse.


La ricetta del giallo alla milanese? Per raccontare la città bisogna starci dentro, sentirsi come un rom tra i grattacieli, travestirsi da barbone e da vu cumprà. Uno scrittore, la città la misura con i passi e la percorre con sguardo curioso. Il delitto non è obbligatorio, lo sono invece la conoscenza del territorio e di chi lo abita. I luoghi che una volta si chiamavano periferie e che oggi sono le parti vitali di un’unica grande città.



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Una delle conquiste più importanti dell'umanità è stata senza dubbio quella della scrittura, ma la gente ignora quanto lungo e complesso sia stato questo percorso.

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