Le persone dotate d’intelligenza, più intuitiva che analitica, demandano spesso gli sforzi cognitivi ai propri dispositivi. Anziché impegnarsi con la memoria o con la logica, tendono a cercare soluzioni sui motori di ricerca utilizzando gli smartphone come vere e proprie fonti del sapere. Non c’è nulla di male, salvo poi vedere gli effetti sul lungo periodo. Il rischio è che a furia di ricorrere sempre alla risposta facile, si finisce per accettarla, atrofizzando un po’ alla volta il senso critico e la capacità di giudizio.
Giuseppe Ciccia